Quattordici mesi dopo. Tanto è passato dall’ultima volta in cui i nostri atleti hanno calcato i campi di gioco. Un’attesa infinita, preoccupante, snervante. Più di un anno senza inseguire il pallone, sentire l’incitamento dei compagni, il contatto con gli avversari, il supporto del pubblico. Niente sarà più come prima, ci siamo detti tante volte. Non questo. Non l’emozione che solo lo sport è in grado di regalare a chi lo pratica e a chi fa parte di un contesto come quello che conosciamo bene e che ci è mancato come l’aria in tutto questo tempo. Diciamolo ad alta voce: non vediamo l’ora di ripartire. Lo hanno detto i presidenti delle società presenti alla riunione che abbiamo promosso pochi giorni fa, purtroppo ancora online. Ma l’importante è aver accolto la proposta del CSI di tornare in campo. Ci eravamo andati molto vicini a settembre, quando tutto sembrava ormai pronto. Adesso, però, c’è una sensazione diversa. Anche se la “stagione” sta volgendo al termine, c’è ancora spazio per indossare le scarpette e aspettare con trepidazione il fischio d’inizio dell’arbitro. Venerdì 21 maggio chiudono le iscrizioni dei tornei giovanili. C’è poco tempo, lo sappiamo. Ma non avevamo molta scelta. Capiremo chi non se la sente, chi vuole rimandare il ritorno in campo, siamo vicini anche a loro. Ma, allo stesso tempo, accogliamo a braccia aperte chi ha fiducia e desiderio di partecipare. Abbiamo pensato a tornei senza classifica, con trasferimenti limitati, sapendo che la fatica non sarà poca, soprattutto nella misura in cui bisognerà ancora rispettare regole precise, perché l’avversario non è stato sconfitto definitivamente. Ma possiamo affrontarlo, oggi, consapevoli delle nostre qualità. Abbiamo bisogno di restituire una speranza ai nostri piccoli atleti, vogliamo vederli sorridere mentre entrano in campo e concentrati si impegnano per dare il meglio di sé stessi. Vogliamo dare un messaggio alle società sportive: non siete sole, il CSI c’è, vuole tenervi per mano, e vuole essere tenuto per mano, in questo momento così importante. Insieme, possiamo farcela. Indossiamo la nostra divisa e andiamo a divertirci. Perché quattordici mesi senza sport sono tanti, troppi. Adesso tocca a noi!
Giuseppe Porqueddu
Presidente